Brick Lane e Spitafields

0
bricklane
Brick Lane, cuore pulsante dell'arte "underground" londinese
Brick Lane, nell’East End della capitale, è una delle aree di Londra che ha subito forse il più interessante cambiamento durante l' ultimo ventennio. Da zona trascurata, dall'aspetto periferico e ad alto tasso di criminalità , Brick Lane si è trasformata nel cuore pulsante dell'arte "underground" londinese. Da quasi due decenni infatti pittori, musicisti e artisti di ogni genere scelgono di stabilirsi in questa zona, dagli affitti (fino a qualche anno fa) ancora ragionevoli e a pochi passi dal cuore di Londra. Qui troverete piccole e originali gallerie d'arte, negozi e bar indipendenti e una vita notturna sempre in movimento. Brick Lane e anche l 'hotspot per chi desidera assaggiare la cucina indiana o pakistana. Per gli appassionati di romanzi criminali, questa è la zona in cui Jack lo Squartatore, tra l’agosto e il novembre 1888, uccise 5 prostitute nell'area di Whitechapel e nei pressi del mercato di Spitafields. Per coloro che sono invece appassionati di sport è da sapere che Brick Lane è stato uno dei nuclei delle Olimpiadi del 2012, presso l’Olypic Park. Se siete amanti dei mercati, programmate la vostra visita a Brick Lane di domenica. L’atmosfera è davvero particolare, e le cose in vendita per strada...semplicemente impensabili!!! Se avete tempo potreste conciliare anche un giro al mercato floreale in Colombia Road, che dista circa 10 minuti proseguendo da Brick Lane Street. Per chi a fine serata avrà ancora le forze il locale 1001 in Brick Lane è sempre molto popolato e la musica coinvolgente! Le diverse influenze L' East End è sempre stata una zona in continua mutazione a conseguenza delle diverse popolazioni che l'hanno popolata nei secoli. I primi ad arrivare furono gli ugonotti, i protestanti francesi che alla fine del ‘600 sfuggivano alle persecuzioni religiose; il forte sentimento anticattolico della città dell' epoca assicurò la loro accoglienza e permise la loro integrazione; nel ‘700 gli ugonotti facevano funzionare circa 12.000 telai per la produzione della seta. Successivamente gli ugonotti furono poi sostituiti dagli irlandesi grazie ai quali vennero costruite numerose chiese protestanti della città durante il ‘700. Nella seconda metà dell'800 arrivarono gli ebrei seguiti poi dai bengalesi nella seconda metà del '900, così numerosi da identificare la zona con l’appellativo “Bangla Town”!!! Spitafields Market e dintorni Spitalfields era, anticamente, la zona del cimitero romano, come testimoniano gli scavi archeologici negli anni ’90 per la ricostruzione dell' attuale mercato che riportarono alla luce importanti reperti. Nel 1197 il cimitero romano fu trasformato nel “The New Hospital of St.Mary without Bishopgate”, successivamente noto come St.Mary Spital. Il nome Spitalfields deriva proprio dalla contrazione di “hospital fields”, cioè “campi dell’ospedale”. Nel 1682 si inaugurò il mercato di Spitalfields, il principale mercato ortofrutticolo all’ingrosso della capitale del tempo, che venne trasferito a Stratford nel 1991. La parte occidentale del mercato è stata demolita per far posto ad uffici in vetro e cemento (tra le tante opere di Norman Foster), mentre la parte est è sopravvissuta. Il vecchio edificio ospita l’animato mercato della domenica (9:00-17:00) e il mercato dell’antiquariato il giovedì (10:00-16:00). Le bancarelle sono presenti comunque tutti i giorni tranne il sabato, ma è solo alla domenica che potete trovare di tutto, dagli alimenti biologici, ai gioielli, ai poster del noto Banksy, ai cappelli di ogni forma e genere! Nella parte nuova potete visitare Kinetica, in Richmond Road, uno spazio espositivo dedicato all’arte d’avanguardia e all’animazione. A dominare Spitalfields dal punto di vista architettonico è la chiesa Christ Church, situata proprio di fronte al mercato (Commercial Street) e costruita intorno alla metà del ‘700. Era in queste zone, e nel pub vicino, che conducevano la loro vita notturna le vittime di Jack lo Squartatore! In Fournier Street sono state restaurate alcune delle abitazioni in stile georgiano dove vivevano i tessitori e i mercanti ugonotti. Petticoat Lane Il nome di questa graziosa via dell’East End risale agli ugonotti che, in questa via, vendevano le sottovesti che diedero il nome al mercato e alla via. Nel 1830 le autorità decisero però di cambiare il nome in “Middlesex Street” per evitare di menzionare il capo intimo femminile. Il mercato si ampliò in epoca vittoriana, e oggi vanta il fatto di essere il più economico della città per l’abbigliamento; le bancarelle sono gestite in maggior parte da bengalesi, africani e cockeny! Brick Lane Come vi può suggerire il nome, un tempo questa era la zona in cui sorgevano le fornaci per i mattoni (brick); fondamentale fu il suo ruolo nella ricostruzione della City in seguito al Grande incendio del 1666. Questa via è il vero cuore della zona, nonché il fulcro della comunità bengalese. La via è animata da ristoranti bengalesi nei quali sarete più volte invitati ad entrare per provare i loro piatti con menù abbastanza economici. Nel giorno del mercato domenicale avrete comunque l’imbarazzo della scelta nel cibo...ci sono moltissime bancarelle e stand che producono cucine di diversa provenienza e con profumi davvero invitanti. Attenzione: la via, oltre ad essere il cuore della comunità bengalese, è anche la capitale del curry; se non siete troppo tolleranti al piccante, raccomandatevi di chiedere un piatto “not spicy”, perchè altrimenti loro aggiungono sempre una quantità abbondante di salsa e spezie piccanti! La domenica la via è stracolma di gente, moltissimi ragazzi si recano al mercato con la propria valigia, una stuoia a terra e cercano di vendere ciò che hanno in casa e non utilizzano più! La situazione può risultare davvero strana agli occhi dei turisti (anche se in questa zona la presenza è molto più limitata rispetto agli altri mercati della capitale), ma qui a Brick Lane è tutto molto naturale e usuale. Pensate che si arriva addirittura a vendere una sola scarpa, oppure una parte di frullatore...! E poi chi è amante del vintage e dell’usato, non ha che da sbirciare tra i numerosi negozi nella strada principale, perchè come ben si sa: “Londra è shopping”!!!! Dal punto di vista culturale non perdetevi una vistita alla Grande Moschea all’angolo con Fournier Street, fondata come chiesa ugonotta nel 1743 e poi convertita in moschea nel 1976. Per approfondire la conoscenza del passato di questa zona e i problemi di razzismo (a volte ancora presenti) potete visitare il Museum of Immigration and Diversity al numero 19 di Princelet Street. Il museo è allestito in una sinagoga dismessa, molto suggestivo! Il camino in mattoni rossi che vedrete a metà di Brick Lane Street, fu fondato nel 1666 come birrificio e divenne il più grande produttore di birra al mondo. Fu chiuso nel 1989. Oggi è il centro creativo e multimediale di Brick Lane, con arte, moda e musica. Il mercato dei fiori Un’imperdibile visita, abbinata al mercato di Brick Lane, è quella in via Colombia Road; tra le file di ricche e colorate case vittoriane, vengono allestite bancarelle di fiori e piante che sono vendute davvero a prezzi scontati tra le grida dei venditore e quelle dei migliori acquirenti. Non perdetevi una visita, anche senza comprare nessun fiore, il mercato e la zona meritano ne valgono la pena, i baretti poi della via sono perfetti per una colazione dolce! Clerkenwell Questo quartiere, situato un po' in collina rispetto alla City, fu per un periodo una frequentata località termale; il nome infatti, che si pronuncia come “Clarken-well”, prese il termine “well”, che indicava i pozzi delle sorgenti termali. Nella seconda metà dell’800 la popolazione triplicò: Londra divenne la meta di numerosi immigrati italiani che diedero vita alla Little Italy. Quest’area completamente italianizzata si trovava nel triangolo oggi delimitato da Clerkenwell Road, Rosebery Avenue e Farringdon Road. Si trattava di artigiani, artisti di strada, gelatai e perfino profughi politici; tra le due guerre la popolazione arrivò ad un picco di 10.000 abitanti che vivevano senza nessun tipo di norme igieniche. Attualmente sono pochi gli italiani che vi risiedono, anche se l’area continua comunque ad essere un punto di riferimento nella capitale per la nostra comunità all’estero. Il centro nevralgico è la chiesa di St.Peter (St.Peter Italian Church), che ancora oggi viene scelta per le celebrazioni di matrimoni tra italiani e per la messa domenicale. Ogni anno diventa il punto di partenza della “Italian Procession”, una processione che si svolge a attorno al 16 luglio ed iniziata nel 1883. Tra le attività commerciali che sono sopravvissute resta una scuola guida italiana al numero 178 di Clerkenwell Road e la gastronomia Gazzano&Son al 169 di Farringdon Road. La zona di Clerkenwell ha avuto, ed ha, molti legami con la storia politica; al numero 10 di Laystall Street, sopra il negozio di barbieri italiani, è appesa una targa in ricordo di Giuseppe Mazzini il quale, avendo vissuto l’esilio a Londra, fondò una scuola gratuita per i figli degli immigrati italiani. Lenin risiedette per alcuni anni con la moglie al numero 30 di Holford Square; l’abitazione fu distrutta durante la guerra. Il leader bolscevico studiava, come Marx, alla British Library. Mentre il primo sedeva sempre alla scrivania numero 7, Lenin era affezionato alla numero L13. L’attuale partito laburista fu fondato nella vicina Farringdon Road nel 1900 nel corso di un incontro tra socialisti e sindacalisti (in questa via ora ha sede il “The Guardian”, l’unico quotidiano di sinistra di grande formato).

Comments are closed.